La mia storia
Mi chiamo Monica Lo Brutto e sono la creatrice di questo progetto e soprattutto sono un'anima che da alcuni anni si è risvegliata al suo meraviglioso ruolo di donna che, nel mio caso specifico, comprende anche quelli di moglie, madre, educatrice.
Sono infatti stata sposata e sono tuttora mamma di due splendidi maschietti.
Il mio amore purtroppo non ha avuto vita lunga: ho perso mio marito per una gravissima malattia dopo sette intensi anni di matrimonio (e tre anni di fidanzamento). Dopo aver dato alla luce, grazie a lui, a due splendidi ometti, che sin dall’inizio hanno allietato e dato un senso alle nostre giornate.
Ora che mi ritrovo da sola, sono i nostri figli a darmi la forza di proseguire nel cammino della vita, in onore di chi si è preso cura di loro e di me con forza e sicurezza e, al tempo stesso, con tenerezza e con amore.
Spesso mi interrogo sul mio ruolo di mamma e di loro educatrice, soprattutto ora che ho la grandissima responsabilità di crescere due figli da sola. Lo faccio perché amo loro e anche perché amo molto il mondo dell’infanzia.
Per tale ragione, da sempre, ho voluto lavorare sia come volontaria che come professionista, con bambini e ragazzi dai 3 ai 14 anni.
Per di più, ho maturato tantissima esperienza nel settore della formazione perché mia madre è stata un’insegnante di sostegno nella scuola elementare ed io ho seguito le sue orme. Ho avuto l’opportunità di vivere la scuola e la formazione dei bambini sotto diversi punti di vista: da figlia (essere figlia di insegnante è un’esperienza davvero formativa), da alunna e poi da educatrice, animatrice, insegnante. Avventure meravigliose, ricche di relazioni autentiche e di esperienze di crescita.
Grazie all’arrivo dei miei bambini, si è realizzato finalmente il mio sogno: essere educatrice, animatrice, insegnante a casa mia, nella mia famiglia.
Il cambiamento
È iniziata per me l’avventura più bella della mia vita. Ho imparato come essere mamma e ho imparato ad affiancare i miei bambini nella loro crescita, in maniera rispettosa dei loro tempi ed interessi, e al tempo stesso anche in maniera giocosa.
Mi sono interrogata
sinceramente
sul come io mi stessi approcciando da professionista e da mamma al
mondo dell’educazione per capire se davvero io stessi rispondendo
alle domande
di vita dei bambini e dei ragazzi.
Molto
è cambiato
da quando io ero piccola e quello che veniva proposto a me non
risultava essere più
adeguato a loro.
Per di più anche adesso la
scuola e la società in genere fanno fatica a seguire i ritmi di
evoluzione delle nuove generazioni.
Ho
iniziato a chiedermi cosa fosse realmente
utile per i bambini
e soprattutto per i miei cuccioli in questi tempi
così mutevoli.
Ho cercato in internet e letto libri, mi sono formata, ho seguito corsi montessoriani e tanto altro.
Ho conosciuto i princìpi che sono alla base del movimento dell’homeschooling e dell’unschooling e ho avuto modo di apprezzarli.
Inoltre, ho imparato come curare i miei figli in maniera naturale, come aiutarli a crescere sani attraverso stili alimentari adeguati, come approcciarmi a loro in maniera fiduciosa e rispettosa.
Ho anche imparato come funziona il mondo energetico e come sia possibile strutturarlo in maniera utile per fornire a noi ed ai nostri figli un benessere ottimale.
Ho
cominciato a pensare che i bambini
delle nuove generazioni
ci chiedono questi
nuovi approcci,
queste
nuove conoscenze
ed
esperienze,
che nel sistema scuola solitamente non sono forniti.
L’aver
perso precocemente il mio compagno in questa avventura familiare mi
ha posto delle sfide
davvero importanti
e ogni volta ho
saputo trovare la motivazione e la grinta,
oltre che gli
strumenti
per venirne fuori vittoriosa
e più ricca e consapevole
di prima.
Adesso,
facendo un bilancio di ciò che è stata la mia esperienza, mi
piace definirmi edu-creatrice perché,
grazie
alle mie conoscenze
in merito al mondo dell’educazione, ho
sempre più avuto modo di creare per i bambini con
i quali mi sono relazionata
realtà significative e opportunità di crescita a tutto tondo,
rispettando la loro naturale vocazione e rispondendo alle loro
domande di vita.
Ecco che ho pensato di condividere con altri genitori i frutti dei miei studi e delle mie esperienze e così è nato
PAPPOBALENO
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“Quando ridiventerò bambino"
Dite:
è faticoso frequentare i bambini.
Avete ragione.
Poi aggiungete:
perché bisogna mettersi al loro livello,
abbassarsi, inclinarsi, curvarsi, farsi piccoli.
Ora avete torto.
Non è questo che più stanca.
È piuttosto il fatto di essere obbligati ad innalzarsi
fino all’altezza dei loro sentimenti.
Tirarsi, allungarsi, alzarsi sulla punta dei piedi.
Per non ferirli.
Janusz Korczak –