Tornando a ragionare sulle forme che ritroviamo in natura, oggi parliamo della struttura raggiata a forma di pigna. È una struttura che ritroviamo frequentemente in natura. Moltissime piante hanno questa forma, un po’ simile a quella del carciofo o anche del bocciòlo di rosa, in cui diversi petali avvolgono un asse centrale, ruotando secondo le leggi della spirale logaritmica di accrescimento collegata alla sequenza di Fibonacci.
Notare la somiglianza tra queste forme dona sempre tanto stupore e meraviglia, soprattutto nei nostri bambini.
Ecco che oggi allora ne parliamo in maniera un po’ più approfondita.
Un po’ di ripasso…
Negli articoli precedenti (qui, qui, qui, qui, qui e qui) abbiamo esaminato varie forme ricorrenti in natura e abbiamo scoperto le leggi che le generano. Sono leggi basate sulla propagazione della luce, che viaggia secondo onde a spirale. Queste onde si propagano e si accrescono e poi si compongono tra loro. Il prof. Renato Palmieri, attraverso i suoi studi, ne ha parlato in maniera approfondita ma anche semplice da comprendere, dando la possibilità di ricreare virtualmente queste forme, per chi voglia dilettarsi nel farlo, attraverso il suo programma Olopòiema.
La geometria nella struttura a pigna
Tra le varie forme a struttura raggiata (che da un centro crescono verso l’esterno come i raggi di una bicicletta), troviamo anche le forme a pigna, in cui le varie bràttee (che sono un po’ come i petali delle rose o i semi dei girasoli) si formano partendo dal basso e dal centro per poi espandersi. Nel loro comporsi, disegnano tante spirali, sia in senso orario che in senso antiorario e le spirali che vanno in senso orario non sono di ugual numero rispetto a quelle che ruotano in senso opposto. Non c’è equilibrio nelle quantità di spirali in un senso rispetto a quelle nell’altro senso: questa è una particolarità che dona la magia a queste forme (per approfondire vedi qui).
La matematica nella struttura a pigna
L’osservazione è sempre una grande maestra ed è fonte di infinite informazioni. Così, i ricercatori sono riusciti a estrapolarne di interessantissime osservando la natura e la pigna ce ne dona davvero tante, anche dal punto di vista matematico e non solo prettamente geometrico.
Infatti se contiamo il numero di spirali che troviamo in un senso e quelle che troviamo nell’altro senso capiamo che corrispondono sempre ai numeri della sequenza di Fibonacci. La sequenza di Fibonacci include una serie precisa di numeri che non sono casuali, ma si usano per descrivere le proporzioni di certe geometrie e soprattutto delle spirali. In questo articolo ti accenno a questa sequenza di numeri e ti indico dei link per approfondire (leggi qui e qui).
I numeri della sequenza sono: 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34, 55… e così via, all’infinito.
Quindi, se in una pigna troviamo ad esempio 8 spirali in un senso, sappiamo che 8 è un numero della sequenza di Fibonacci. Avviene così anche per il numero di spirali che vengono disegnate nella pigna in senso opposto: sarà un numero che appartiene alla sequenza di Fibonacci. Abbiamo detto che il numero non sarà uguale, quindi sarà o il numero precedente o il numero successivo.
La stessa regola in altre strutture simili
Questa stessa regola nel numero delle spirali la ritroviamo anche in altre strutture in natura:
nel cuore dei girasoli,

nei petali dei fiori e delle rose,

negli ortaggi,

nei frutti.

Eppure non è solo fuori di noi che la ritroviamo: essa è presente nel nostro organismo in una minuscola, ma importantissima ghiandola che si trova all’interno del nostro cervello. Mi riferisco alla ghiandola pineale; essa si chiama così perché ha proprio la forma di una pigna e quindi anche la sua struttura richiama le geometrie sacre, ovvero della natura.
È un organo molto piccolo, ma importantissimo, infatti sin dall’antichità i popoli l’hanno sempre rappresentata nei suoi più piccoli dettagli e ne hanno studiato le proprietà.
La ghiandola pineale e la sua magia
La ghiandola pineale, non è un organo qualsiasi, esso è descritto come una specie di antennina collegata al nostro cervello che ci consente di percepire le energie che sono intorno a noi. Forse è proprio per questa sua forma che è in grado di percepire le energie: le sue spirali raccolgono le onde dei campi magnetici e così inviano gli impulsi al cervello il quale le decodifica e le traduce in immagini che vanno oltre i nostri sensi. Più che immagini sono in realtà esperienze. La ghiandola pineale, quando ben attiva, ci fa vedere la luce emessa dagli esseri viventi, una specie di alone fumoso e luminoso appena percettibile lungo il contorno di ogni essere vivente. La ghiandola pineale ci consente anche di fare altro e di questo ne parleremo prossimamente.
Alcune ipotesi sulla ghiandola pineale
Qui possiamo provare a ragionare sulla sua forma e sulle sue proprietà collegate a questa geometria sacra: potremmo chiederci perché è capace di captare queste energie? E magari, potremmo anche chiederci se oltre a captarle essa è anche in grado di inviare energie verso l’esterno, magari gli impulsi del nostro cervello. Chissà? Ragioniamoci su un po’ per ora e più in là riprendiamo l’argomento.
Esperimenti e osservazioni
Per concludere l’articolo invito te e i tuoi bambini a osservare tutti quegli oggetti nella natura che hanno la forma a pigna e a fare con essi degli esperimenti semplici e interessanti.
- Provate a ritrovare le spirali che ruotano in un senso e quelle che ruotano nell’altro. Quante sono? Rispettano davvero la sequenza di Fibonacci?
- Vi invito anche a provare a disegnare la spirale, secondo le indicazioni date dall’articolo che vi avevo indicato sopra.
- Provate a disegnare anche le spirali delle pigne: rispettate le indicazioni che servono per disegnare una spirale e poi rispettate il numero delle varie spirali, secondo la regola di Fibonacci (questo è un esercizio per i più grandicelli – aiutatevi, disegnando sopra la foto di una vera pigna e usate colori diversi per le spirali che ruotano in un senso piuttosto che in un altro).
Condividete il frutto dei vostri esperimenti e delle vostre osservazioni nella mia pagina Facebook o nel mio blog. Seguimi anche nel mio profilo Instagram.
Nel frattempo ci aggiorniamo al prossimo articolo in cui continueremo a parlare di geometrie sacre.
Un caro saluto.
Con amore e gioia
Monica
4 replies to "I segreti di madre natura – La struttura a pigna"
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