Il suono ha una forma? In base all’esperienza comune, sappiamo che il suono è qualcosa che percepiamo attraverso il senso dell’udito, lo decodifichiamo, lo riconosciamo, identifichiamo pure da dove provenga nonostante non sappiamo di cosa esso sia costituito.

Da alcuni anni è stata formulata una teoria secondo la quale il suono ha in realtà ugualmente una forma e questa teoria ha proprio lo scopo di dimostrare che il suono si manifesta anche attraverso specifiche forme geometriche, che sono pure esse sottoposte alle stesse leggi della propagazione e composizione dell’energia in genere.

Di cosa abbiamo parlato finora?

Nelle puntate precedenti, il blog di PAPPOBALENO ha affrontato diverse tematiche inerenti al mondo delle energie.

Abbiamo prevalentemente rivolto la nostra attenzione al mondo della luce, attraverso la conoscenza della sorgente della luce, il fotone/gravitone  (qui, qui e qui).

Il fotone genera luce che viaggia nello spazio sotto forma di onde 3D e, attraverso queste onde, genera tutte le forme che vediamo in natura ( qui, qui, qui e qui ).

Abbiamo anche imparato a conoscere le energie dei numeri e dei codici (qui, qui, qui, qui e qui) e l’energia delle forme sacre: le forme geometriche che si trovano in natura e che venivano utilizzate in arte o in tecnologia dalle civiltà antiche perchè hanno davvero un alto valore energetico (qui, qui, qui e qui).

Ultimamente abbiamo conosciuto le energie nei sette colori dell’arcobaleno (qui, qui, qui, qui, qui, qui, qui e qui), nel bianco (qui), nel nero (qui e qui) e nell’invisibile (qui).

Lo spettro elettromagnetico

In vari articoli del mio blog abbiamo parlato dello spettro elettromagnetico (qui, qui, qui, qui e qui): esso rappresenta tutta la gamma di energie visibili e non visibili che sono presenti nella nostra realtà.

Potremmo anche chiamare queste energie: energie udibili e non udibili. Tutte le energie possono essere sia viste con gli occhi che ascoltate con le orecchie. L’occhio però è più allenato a percepirle quindi cogliamo molte frequenze dello spettro sotto forma di colori, mentre l’orecchio percepisce solo una ristretta gamma di frequenze ed è sordo per molte altre.

Come dicevamo nell’articolo in cui parlavamo dell’invisibile (qui), in realtà percepire le energie con gli occhi è più una questione di attenzione ed allenamento. Con la giusta attenzione e la giusta pratica, i nostri sensi possono essere affinati e così anche gli extra-sensi. Anche l’udito e l’extra-udito (chiaro-senzienza), possono svilupparsi proprio allo stesso modo per percepire i suoni udibili e quelli non udibili.

Le onde radio nello spettro elettromagnetico

Le nostre orecchie sono prevalentemente in grado di percepire una banda di frequenze che vengono denominate onde radio.

Essendo onde/frequenze, si propagano nello spazio intorno a noi secondo le consuete leggi che abbiamo conosciuto tramite gli studi del prof. Palmieri (qui, qui, qui, qui, qui, qui, qui, qui, qui e qui).

Il dottor Palmieri ha messo a punto un programma specifico che ricostruisce i movimenti delle onde di energia del fotone e attraverso questo programma si è potuto comprendere che le forme della natura sono proprio generate dalla luce che viaggia nello spazio.

Olopòiema, il programma del prof. Palmieri, raffigura anche i movimenti delle onde radio, nelle loro specifiche frequenze.

Il programma del prof. Palmieri conferma che le onde radio, come le frequenze luminose, sono in grado di generare forme in natura.

Il suono e le sue forme negli studi del dottor Emoto

Quindi anche il suono, oltre alla luce, genera delle forme. Il dottor Masaru Emoto lo aveva dimostrato fotografando i cristalli di ghiaccio che avevano ascoltato varie parole. Le parole pronunciate all’acqua che poi sarebbe stata congelata e fotografata, producevano delle forme distinte, quasi uguali per specifiche parole. Di certo forme armoniose per parole armoniose e disarmoniche per parole non gentili.

Attraverso il mio eBook gratuito Il dottor Masaru Emoto e la magia dell’acqua abbiamo infatti scoperto che l’acqua è come un nastro magnetico che si impregna dei suoni e delle energie dell’ambiente e le manifesta attraverso particolari forme nei cristalli di ghiaccio.

Dalle forme di Emoto alle forme di Chladni

Ernst Chladni fu un altro studioso che si occupò di analizzare le forme dei suoni. Piuttosto che osservare l’acqua (come fece il dottor Emoto) o analizzare le linee di propagazione e composizione delle energie col programma grafico Olopòiema, lui osservò cosa accadeva ad una lastra di vetro sollecitata da un arco di violino. Sulla lastra di vetro, Clhadni cospargeva sabbia finissima che si distribuiva sulla superficie della lastra in modi davvero particolari. La sabbia si distribuiva a formare dei mandala o dei frattali che erano uguali per suoni uguali.

Oltre Chladni: la cimatica

Gli studi di Chladni proseguirono con ulteriori sviluppi nei secoli successivi e ancora proseguono oggi. Ciò che si scopre è davvero suggestivo. La scienza che si occupa di dare forma al suono e di scoprirne le sue leggi è la cimatica. Per approfondimenti, esistono diverse fonti che possono essere consultate anche online, al tempo stesso esistono dei video interessanti e spettacolari che fanno comprendere come il suono si propaghi e si componga nello spazio, con le sue onde, intersecandosi, generino forme davvero sorprendenti. Qui c’è un link con un video che fa vedere come il suono delle vocali generi dei frattali armoniosissimi e qui c’è un link con un video che fa vedere come i diversi suoni strumentali producano onde particolari.

Le forme in cimatica e le forme sacre

Ugualmente le forme osservate attraverso gli esperimenti proposti dalla cimatica richiamano le forme di geometria sacra, così care anche alle culture antiche perché ovunque ricorrenti in natura.

Infatti il suono si propaga in onde, proprio come la luce: è semplicemente una questione di diversa frequenza, ma le onde rispettano le medesime leggi. Ecco che le forme generate sono davvero simili: armoniose e spettacolari quando i suoni sono armoniosi.

Suoni non piacevoli, invece producono forme poco equilibrate. Si evinceva ciò anche attraverso gli studi del dottor Emoto.

Quindi è sempre importante fare attenzione ai suoni che produciamo e ascoltiamo, affinchè il nostro organismo possa interagire con onde benevole e ricche di energia naturale.

Madre natura è sempre una perfetta maestra di vita, seguirne le leggi ci aiuta a vivere meglio.

I suoni e il nostro corpo

È frequente per i giovani ritrovarsi ad ascoltare musica dal vivo o in locali in cui la musica viene riprodotta ad alto volume. In certi momenti si sente proprio la pancia vibrare. La nostra pancia è come una membrana che viene sollecitata dalle onde sonore che viaggiano nello spazio. Non le vediamo eppure capiamo che spostano l’aria intorno a noi: sono molto potenti, soprattutto quelle dai toni bassi.

Appoggiando la mano su un altoparlante, si può percepire la vibrazione: lo spostamento dell’aria che il suono produce. Suoni diversi producono vibrazioni diverse. È vero, non riusciamo a percepirne nitidamente le forme (come accade negli esperimenti di cimatica) eppure si intuisce che c’è un movimento, una vibrazione, come una sorta di danza.

Scegliamo bene i suoni che ascoltiamo

Certe tonalità interagiscono col nostro corpo e noi ce ne accorgiamo. Non tanto perché le vediamo, quanto perché le percepiamo. In realtà tutte le tonalità interagiscono con noi, ma per alcuni toni siamo più sensibili e per altri no e quindi alcuni suoni li percepiamo e altri no. Premesso ciò, ancora una volta giunge il richiamo a prestare attenzione a quello che si ascolta e a quello che si dice. Il nostro benessere e quello dei nostri bambini dipendono anche da questo.

Cimatica per i nostri cuccioli

Con i nostri bambini possiamo fare dei piccoli esperimenti, casalinghi o meno, per osservare come il suono riesca a produrre forme geometriche interessanti.

Chi tra noi ha a disposizione una campana tibetana, può riempirla fino alla metà o poco più di acqua. Iniziando a suonarla, osserviamo cosa accade al nostro prezioso liquido. Non vi anticipo nulla.

Osservate e fateci sapere, provate a capire perché accade quello che si vede.

E ora un esperimento per i più piccoli e per chi ha a disposizione solo ciò che di solito si trova a casa. Questo video dà uno spunto per realizzare qualcosa di semplice e carino.

Esperimenti più arditi per i nostri giovanotti e le nostre signorine

Altrimenti si può fare proprio come fecero Chladni o i suoi successori: per chi è più ardito tra noi e ha a disposizione strumenti più particolari, può usare sottili lastre su cui cospargere sabbia o addirittura limatura di ferro. Sollecitatele facendole risuonare direttamente oppure ponendole vicino ad un altoparlante.

In questo link troviamo l’esempio di esperimenti simili condotti in classe (o meglio in laboratorio scolastico).

Fateci sapere delle vostre esperienze con il suono e la cimatica qui nei commenti oppure nella mia pagina Facebook.

Seguitemi nei miei canali social per altri approfondimenti: nella mia pagina Facebook e nel mio profilo Instagram.

Con amore e gioia

Monica


    2 replies to "La forma del suono – La cimatica"

    • Elisa

      Sempre articoli straordinari

      • MoniqueUnique

        Grazieee! Il vostro apprezzamento mi incoraggia a offrirvi sempre più articoli interessanti e coinvolgenti!

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