Un saluto dopo una breve pausa
Eccomi dopo alcuni giorni di pausa e rigenerazione per il mio blog in PAPPOBALENO.
Come mamma e come insegnante ho avuto giornate intense e la mia quotidianità è stata colma di attività da portare avanti e che non mi hanno consentito di dedicare il giusto e utile tempo per raccontarvi ancora del meraviglioso mondo dei colori.
Oggi torno con sempre più entusiasmo per continuare la mia narrazione e per farvi scoprire, in modo sempre più piacevole e semplice, la magia dei colori: eccomi allora pronta a continuare questo percorso insieme a voi e ai vostri bambini. Pronti, partiamo!
Il nero: oscurità e caos o una diversa percezione?

Nell’articolo precedente, abbiamo conosciuto le caratteristiche del colore bianco, oggi proseguiamo il nostro viaggio nell’universo del colore, andando a conoscere l’energia del colore opposto al bianco, il nero.
Dire che il nero sia un colore opposto al bianco, non è corretto, probabilmente, eppure è un’espressione comune nel nostro linguaggio. Nello specifico sia bianco che nero non vengono considerati colori perché il bianco è la sintesi di tutti i colori, il nero, al contrario, è assenza di tutti i colori.
Eppure, in questo articolo, per comodità continueremo a chiamare sia bianco che nero col termine colori.
Quindi andiamo a vedere qual è la caratteristica del nero, colore dell’oscurità, del mistero o forse, semplicemente, colore ottenuto da una diversa percezione?
Un breve riassunto
Nella nostra avventura per conoscere il mondo delle energie, abbiamo iniziato col parlare del fotone/gravitone (qui, qui e qui) che è la sorgente di tutte le energie.
Il fotone produce anche forme che troviamo ovunque in natura ( qui, qui, qui e qui ).
Esistono energie altresì nel mondo dei numeri e dei codici (qui, qui, qui, qui e qui).
Quindi, abbiamo conosciuto le forme sacre, cioè quelle forme geometriche che si trovano in natura e che venivano riprodotte in arte o in tecnologia dalle civiltà antiche perchè hanno un alto valore energetico (qui, qui, qui e qui).
Negli ultimi articoli abbiamo conosciuto la magia dei sette colori dell’arcobaleno (qui, qui, qui, qui, qui, qui, qui e qui).
Il colore che è assenza di colori o assenza di percezione?

Secondo la teoria dei colori più diffusa, il nero è assenza di colori.
In realtà, mi chiedo come possa esserci assenza di colore quando ci troviamo in un universo che è pieno zeppo di energie.
Mi spiego meglio: dagli articoli che abbiamo condiviso nelle settimane precedenti, è emerso che le energie si manifestano anche attraverso uno spettro elettromagnetico dalle frequenze e queste frequenze sono infinite. La loro caratteristica principale è che alcune sono visibili, altre no.
Probabilmente allora, il nero è semplicemente una frequenza che noi non percepiamo. Una forma d’onda che il nostro occhio fisico vede come nero.
Il colore dell’oscurità

Il nero è associato, sin dal mondo dell’infanzia, al buio, all’assenza di luce, ma, dal punto di vista scientifico, questa definizione è corretta? Davvero manca qualcosa quando c’è il nero? Quando c’è oscurità? Davvero non c’è luce?
Per come abbiamo scoperto, l’energia e quindi la luce è ovunque, la questione è che semplicemente non sempre riusciamo a percepirla in certe condizioni.
Ci sono delle situazioni in cui il nostro occhio diventa come cieco, non vede certe frequenze di luce. Ecco che in questi casi l’occhio percepisce ciò che noi chiamiamo buio, oscurità.
Cosa è allora l’oscurità? È davvero assenza di energia/luce/colore oppure è energia che non percepiamo e quindi non conosciamo?
Il nero nella nostra realtà lontana

A questo punto, con voi voglio fare un salto ben audace verso una realtà che ci è davvero molto lontana e che pure è conosciuta nel mondo di chi si occupa di astronomia per professione o per semplice studio/curiosità.
Voglio condurvi a fare una passeggiata tra le stelle. Preferisco farvi riflettere su alcuni passaggi, non voglio darvi risposte assolute, ma desidero semplicemente farvi considerare alcune cose che di solito vengono esaminate poco eppure potrebbero condurci a nuovi livelli di consapevolezza.
Passeggiando per gioco tra le stelle, che sono tutte sorgenti di luce/energia, siamo abituati ad immaginare un universo completamente buio in cui addirittura in alcuni luoghi si collocano anche dei punti davvero bui, anzi neri: mi riferisco ai buchi neri.
Ma andiamo per gradi.
Universo nero o universo invisibile?

Iniziamo dallo spazio, proprio per indicare lo spazio immenso tra una stella ed un’altra. Immaginiamo di solito uno spazio oscuro, privo di luce, quasi inquietante, senza aria, senza calore, senza gravità. Quasi vuoto, sicuramente nero.
Ora mi chiedo: una stella emette luce/energia con un ampissimo spettro di frequenze (visibili e non visibili). Accanto ad una stella ci sono altre stelle e anche esse emettono spettri ad ampissime frequenze. Queste energie giungono ai pianeti e sono efficaci perché le energie generano vita e movimento.
E cosa accade allora nello spazio tra una stella ed un pianeta? Questa energia scompare per poi ricomparire nell’atmosfera del pianeta? Quindi nello spazio tra una stella e un’altra e tra una stella e si suoi pianeti non c’è nulla e c’è nero/vuoto/buio?
Proviamo a ragionarci su e anche a giocarci su

Come annunciato, non ti do risposte. Ti invito solo a fantasticare, a usare immaginazione, magari, creandoti una favola diversa da come te l’hanno raccontata e da come la raccontano ai nostri bimbi.
Piuttosto, proviamo a chiederlo a loro. Come immaginano l’universo, considerando quello che vi ho detto? E magari considerando altro che ancora ci sfugge.
Usiamo la fantasia e non rimaniamo ancorati ai concetti che ci tramandano o ci forniscono perché reputati attendibili. Osiamo andare oltre questi concetti perché probabilmente troviamo qualcosa di più appagante per la nostra sete di Verità e di conoscenza che è presente in noi sin dalla nascita (e chi ha a che fare con i bambini, lo sa e lo sperimenta ogni giorno).
E ora il buco nero

Tornando alla nostra passeggiata spaziale, consideriamo quegli elementi dell’universo che gli astronomi sono soliti chiamare buchi neri. Qui userò parole espressioni molto semplici, per consentire un po’ a tutti di comprendere il concetto in generale. Gli scienziati suppongono che i buchi neri sono super-concentrati di energia che va verso un centro (il centro del buco nero) per cui l’energia limitrofa, cioè l’energia che si trova nelle vicinanze, viene risucchiata dall’energia del buco nero come in una gigantesca aspirapolvere. Anche la luce verrebbe risucchiata e per tale motivo essi apparirebbero neri.
Il prof. Renato Palmieri, che abbiamo imparato a conoscere in altri articoli precedenti (qui, qui, qui, qui, qui, qui, qui, qui e qui), ha scoperto qualcos’altro di interessante in merito ai buchi neri. In questi suoi articoli (qui, qui e qui), il prof. Palmieri spiega cosa in realtà possano essere i buchi neri e perché ci appaiono neri.
Buco nero o effetto ottico?

Ancora con parole davvero semplici, spiego ciò che il prof. Renato Palmieri vuole dire in merito ai buchi neri. Egli afferma che le stelle emettono energie luminose sotto forma di onde che seguono leggi di propagazione e composizione particolari. In certi punti dello spazio, queste onde luminose si incrociano e si sommano e producono effetti ottici differenti, cambiando colore. Per cui una stessa onda in vari punti dello spazio può avere colori differenti e in certe condizioni, sommandosi ad altre onde, essa può diventare nera. Ecco che in quel punto noi percepiamo il buco nero. Così, secondo questa ipotesi, il buco nero non è in realtà un buco, né un punto in cui l’energia di attrazione è fortissima (come in un’aspirapolvere), ma è semplicemente il risultato di energie che viaggiano nello spazio e si combinano tra loro.
Un punto di vista interessante

Non voglio qui entrare nel merito della visione del dottor Palmieri, se sia o meno quella più valida, non spetta a me dirlo. Il mio compito è quello di sollecitare la curiosità dei bambini proponendo loro più strade disponibili e invitandoli a percorrere solo quelle che a loro risuonano di più.
È questo il compito degli educatori: non proporre contenuti da assimilare, ma dare proposte varie da assaggiare, gustare, scegliere con cura e autonomia, magari poi per percorrere una strada propria, mai praticata da nessuno, una strada originale.
Il punto di vista del prof. Palmieri mi sembra interessante e dà la possibilità di allargare gli orizzonti, quindi, accogliamolo, sapendo che non è l’unico e che anche noi siamo chiamati a condividere il nostro punto di vista personale.
Giochiamo con il buio

Proviamo quindi a chiedere ai nostri bambini cosa pensano dei buchi neri, del buio, dell’universo.
Come immaginano lo spazio tra un pianeta e l’altro, tra una stella e l’altra, proponendo loro di usare tutta la fantasia che hanno per andare anche oltre quello che hanno imparato sui libri. Proviamo a disegnarlo, a costruirlo, sia con materiali di riciclo, con materiali vari e anche, perché no, con materiali tecnologici per simulare la luce delle stelle.
Fateci sapere delle vostre esperienze con il nero qui nei commenti oppure nella mia pagina Facebook.
Seguitemi nei miei canali social per altri approfondimenti: nella mia pagina Facebook e nel mio profilo Instagram.
Con amore e gioia
Monica