Nel nostro blog in PAPPOBALENO abbiamo affrontato tantissimi argomenti interessanti in merito alle energie: abbiamo imparato a conoscerle meglio.
Ora il nostro discorso proseguirà in direzione della comprensione di come queste energie generano la nostra realtà e la possano modificare. Lo faremo facendo riferimento a quello che le energie hanno prodotto all’inizio della loro manifestazione, quando il loro potenziale era pienamente libero di esprimersi. Scopriremo cosa le energie del Logos siano state in grado di produrre nella creazione originaria.
Un riepilogo delle puntate precedenti
Nei precedenti articoli del blog di PAPPOBALENO abbiamo parlato della sorgente della luce, il fotone/gravitone (qui, qui e qui) che genera le forme che troviamo in natura ( qui, qui, qui e qui ).
Abbiamo parlato inoltre dei numeri, dei codici (qui, qui, qui, qui e qui) e delle forme geometriche sacre che si trovano in natura che sono da sempre utilizzate per equilibrare le energie circostanti (qui, qui, qui e qui).
Quindi abbiamo conosciuto i colori dell’arcobaleno (qui, qui, qui, qui, qui, qui, qui e qui), il bianco (qui), il nero (qui e qui), l’invisibile (qui) e il suono (qui e qui).
Proseguendo il nostro viaggio, siamo giunti a conoscere i cinque elementi, o meglio i quattro elementi che costituiscono la nostra realtà ela quintessenza che tutto permea (qui). Abbiamo parlato anche del valore di ogni singolo elemento terra (qui), acqua (qui), aria (qui), fuoco (qui) e quintessenza (qui).
Il potere creativo del Logos
Quando ho iniziato i miei studi sul mondo delle energie mi sono sempre stupita del loro potere creativo.
Ho profondamente compreso che il Logos e l’energia della Quintessenza ha un potere immenso e un potere molto benefico.
Mi sono allora chiesta perché noi non sperimentiamo quotidianamente questi benefici e questa profonda bellezza.
Mi sono anche chiesta se questa difficoltà a percepire le meravigliose energie del Logos è stata sempre presente nel nostro mondo oppure c’è stato un momento in cui la bellezza si manifestava in pienezza e così la salute e la vita in abbondanza.
Testimonianze antiche
Tutti i testi sacri parlano di un periodo in cui il nostro pianeta ha vissuto una fase di profondo benessere. Si afferma che all’inizio della vita nel nostro pianeta tutto era equilibrato e in bellezza.
Ogni cosa era in armonia e gli abitanti del nostro pianeta vivevano a lungo ed erano in perfetta salute. La morte non esisteva e così neanche la malattia e la terra dava frutti in abbondanza.
Provengo dal cattolicesimo e ho avuto modo di studiare le testimonianze bibliche in merito e quello che emerge è una conferma rispetto ad altri testi sacri antichi.
Eppure ad un certo punto, mi sono imbattuta in studi biblici poco conosciuti che pure reputo interessantissimi.
Con questo articolo e i prossimi ve ne parlerò in maniera approfondita e semplice per farvi comprendere quanta bellezza ci fosse in origine.
Gli studi biblici di Fernand Crombette
Nel corso delle mie ricerche in merito ho incontrato uno studioso davvero molto particolare. Non è molto conosciuto eppure il contributo che lui ha fornito credo sia prezioso per cogliere degli spunti davvero interessanti.
Mi riferisco al francese Fernand Crombette, che è vissuto a cavallo dell’800 e del ‘900: uno studioso quasi contemporaneo. Da cattolico ha rivolto i suoi studi verso la Bibbia e da esperto linguista ha compiuto un’impresa originale, geniale e colossale.
Attraverso le sue conoscenze di lingue antiche e contemporanee, Crombette operò una traduzione della Genesi (il primo libro della Bibbia che si occupa di narrare la Creazione del mondo) utilizzando una metodologia davvero originale. I risultati sono stati sorprendenti.
Una visione originale
Numerosi sono gli studiosi che si sono occupati di tradurre al meglio i testi biblici e soprattutto la Genesi perché ci si è resi conto che la traduzione ufficiale fornita dalla Chiesa non rispecchia il messaggio che il testo voleva dare realmente.
Mi vengono in mente alcuni famosi studiosi, come Biglino o Sitchin (di cui parleremo in seguito). Sono molto conosciuti e qui metto alcuni link giusto per dare un breve input per saperne di più a chi non li conoscesse ancora (qui, e qui).
Crombette opera in maniera originale rispetto a questi altri studiosi e il suo punto di vista credo possa essere degno di essere considerato e ora vi spiego perché.
Tutto parte da Mosè
Si dice che la Genesi faccia parte del Pentateuco, una raccolta di cinque libri (i primi cinque libri dalla Bibbia) che furono scritti da un unico autore: il famoso Mosè dell’Egitto.
Mosè fu uno dei Patriarchi, dei Padri antichi del popolo della Terra. Di origine ebraica, visse in Egitto per moltissimi anni, a fianco del Faraone, entrando nella sua famiglia.
Ad un certo punto sentì la chiamata a guidare il suo popolo, gli Ebrei, verso il raggiungimento della libertà.
E così iniziò la storia della fuga dall’Egitto. Ne parleremo in seguito, al momento mi soffermo su altro perché questo ci riconduce a Crombette.
Ora si pensa che Mosè scrisse questi cinque libri per raccontare la storia di questo popolo che, creato da Dio, fu condotto in Egitto e ne subì la schiavitù e poi fu liberato da Dio stesso e guidato da Mosè per tornare alla libertà.
Una questione di lingua
Si pensa che, essendo Mosè un ebreo, egli scrisse questi libri usando l’antica lingua del popolo ebraico, e cioè l’aramaico.
Eppure Crombette pensò ad una cosa diversa: Mosè visse sin dall’infanzia in Egitto e nella casa del Faraone, quindi la sua lingua Madre era la lingua dell’antico Egitto e non l’aramaico.
In effetti nella Bibbia si dice che lui balbettava e per farsi capire dal suo popolo c’era suo fratello Aronne che faceva da portavoce, o meglio ancora, da traduttore.
Crombette e il copto
Tra le varie lingue che Crombette conosceva c’era anche il copto, un dialetto della lingua Egiziana attuale. Questo dialetto è un’evoluzione della lingua degli antichi Egizi e quindi era la lingua più simile a quella usata da Mosè. Così Crombette usò le sue conoscenze del copto per capire meglio i testi originali scritti da Mosè, che non erano in Aramaico, ma in Egiziano antico.
Ne venne fuori qualcosa di veramente interessante e ora cercherò, attraverso vari articoli, di sintetizzare quanto emerse perché lo reputo davvero degno di nota.
Non tutto è probabilmente tradotto in maniera corretta da Crombette, eppure buona parte lo è e questa buona parte ci racconta e spiega come avvennero alcune cose all’inizio della nostra storia.
Una nuova visione
Le riflessioni fatte da Crombette aprono nuovi scenari, davvero rivoluzionari. Ci raccontano in maniera abbastanza precisa di come il Logos intervenne nella Creazione dell’Universo e soprattutto del nostro pianeta donando magnificenza ovunque e grande equilibrio.
Attraverso questo articolo inizierò a raccontarvi e proseguirò nei prossimi, avendo lo scopo di donarvi una visione alternativa, nuova della storia, per come ce l’hanno raccontata finora.
Penso sarà un viaggio interessante, per cui vi invito ad allacciare le cinture perché i voli che compiremo saranno davvero arditi!
La Genesi da riscoprire – pronti al viaggio?
Crombette scrisse un intero libro per tradurre i primi 11 capitoli del Libro della Genesi: La Genesi da riscoprire.
In questo libro ogni passo della Genesi viene riletto alla luce delle sue conoscenze della lingua copta. E così emerge una nuova visione delle origini della creazione.
Si sa che nel primo capitolo si parla di come Dio creo il Cielo e la Terra. Crombette scopre dettagli davvero rivoluzionari.
Il primo versetto del primo capitolo risuona così:
Gen. 1, 1: Avendo in primo luogo stabilito la Forma Esemplare, Colui che, all’inizio, ideò di fare le cose dell’alto e quelle del basso, fece, per mezzo della Parola, il sistema che è disposto sospeso in moto circolare intorno ai cieli, poi il sistema che si mantiene sotto, la terra, tratta dal sole.
Forma esemplare e Logos
Da queste parole iniziali si comprende che Dio (al momento faccio riferimento ad un unico Dio autore di tutta la creazione, nonostante il discorso sia davvero più articolato) pensò ad un modello, una sorta di stampo, la Forma Esemplare, e poi creò ogni cosa per mezzo della Parola, cioè del Logos di cui abbiamo ampiamente parlato negli articoli precedenti (qui, qui, qui, qui, qui, qui, qui, qui e qui).
Giusto per un confronto veloce col testo che ci viene proposto attualmente, con la traduzione ufficiale, posto qui quello che si trova in giro nelle edizioni contemporanee.
Gen. 1, 1: In principio Dio creò il cielo e la terra.
C’è un’imbarazzante differenza tra la traduzione di Crombette e quella ufficiale!
La Terra è una forma di luce tratta dal Sole
L’idea geniale di Crombette ha permesso di dare al testo biblico un valore quasi scientifico oltre che sacro. E Crombette non aveva studiato fisica quantistica, né il mondo delle energie!
Molti altri particolari emergeranno nei passi successivi, ma ora approfondiamo di nuovo il primo versetto.
Esso si conclude dicendo che la Terra è tratta dal Sole. Nei nostri studi in PAPPOBALENO abbiamo imparato a comprendere che ogni cosa che esiste nel nostro pianeta ha origine dalla Luce del Sole. Questa Luce, il Logos, dona forme geometriche specifiche (la Forma esemplare) di cui abbiamo parlato in abbondanza.
Abbiamo anche imparato che la terra (quella con la t minuscola) costituisce l’elemento più denso generato dal Logos. È la materia con la quale ci relazioniamo ogni istante.
Tutto è fatto dalla Luce. Il nostro pianeta e ogni cosa che lo costituisce (minerali, vegetali, animali e uomini).
Nei prossimi articoli scopriremo altri particolari strabilianti in merito a ciò, restate sintonizzati.
La creazione originaria nell’immaginario dei nostri bambini
Ai nostri bambini solitamente facciamo conoscere le storie della Bibbia e raccontiamo anche della creazione del mondo. Sono storie davvero gradevoli e si avvicinano molto alla sensibilità dei piccoli perché hanno energie di mistero e magia.
Proviamo loro a chiedere cosa sanno della creazione del mondo. Alcuni parleranno delle teorie del Big Bang apprese a scuola o dalla TV, altri delle Teorie di Darwin, altri ancora, appunto racconteranno la storia di Adamo ed Eva.
Ascoltiamoli e accogliamo la loro visione, la loro comprensione di questo argomento.
Possiamo chiedere loro di rappresentare quello che hanno appreso in vari modi: con semplici disegni, con riproduzioni in 3D e in varia scala, con rappresentazioni teatrali. Largo alla fantasia.
La creazione secondo i bambini
Proviamo anche a chiedere ai nostri bimbi di immaginare come creerebbero loro il loro mondo. Quali forme? Quali colori? Quali regole?
Chiediamo loro di immaginare qualcosa che piaccia loro veramente tanto e lasciamo anche in questo caso che si esprimano con libertà. Accogliamo le loro proposte e divertiamoci a creare con loro. Valutiamo insieme i benefici delle nostre scelte e confrontiamoci cercando di migliorare le nostre proposte, quando possibile.
Fateci conoscere le vostre esperienze con la creazione originaria qui nei commenti oppure nella mia pagina Facebook.
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Con amore e gioia
Monica