Eccoci a proseguire il nostro discorso sul potere creativo del Logos: cosa è stato in grado di generare alle origini della nostra storia, quando non c’erano filtri o ostacoli alla sua piena manifestazione.

Lo facciamo ancora una volta prendendo spunto dalle interessanti scoperte del traduttore francese Fernand Crombette e iniziamo a vedere cosa è scritto nel primo libro della Bibbia, la Genesi. La traduzione di Crombette ci parla di qualcosa di speciale, non portato in evidenza da altri tipi di traduzione.

La creazione della nostra realtà non è divisa, come abitudinariamente si dice, in sette giorni, ma in sette generazioni, sette fasi che produssero i vari componenti della nostra realtà.

Partiamo subito e scopriamo cosa accadde nella prima generazione.

Ma prima ricordiamo di cosa abbiamo parlato fino ad ora

Con il mio blog in PAPPOBALENO vi ho parlato della sorgente della luce, il fotone/gravitone (qui, qui e qui) che genera le forme che troviamo in natura ( qui, qui, qui e qui ).

Quindi vi ho fatto conoscere i numeri, i codici (qui, qui, qui, qui e qui) e le forme geometriche sacre che si trovano in natura che sono da sempre utilizzate per equilibrare le energie circostanti (qui, qui, qui e qui).

Un altro argomento è stato quello dei colori dell’arcobaleno (qui, qui, qui, qui, qui, qui, qui e qui), del bianco (qui), del nero (qui e qui), dell’invisibile (qui) e del suono (qui e qui).

Poi vi ho invitato a conoscere i cinque elementi, o meglio i quattro elementi che costituiscono la nostra realtà ela quintessenza che tutto permea (qui).

Nello specifico vi ho presentato ogni singolo elemento: terra (qui), acqua (qui), aria (qui),  fuoco (qui) e quintessenza (qui).

Nell’ultimo articolo ho iniziato un nuovo argomento e vi ho presentato la creazione originaria, prendendo spunto dagli studi di F. Crombette (qui).

Il metodo di Crombette

Per come abbiamo detto nell’articolo precedente, Crombette operò una traduzione della Bibbia in modo originale perché ipotizzò che Mosè usò la lingua Egizia e non l’aramaico antico per scrivere i primi libri della Bibbia, tra cui la Genesi.

Crombette conosceva il copto, un dialetto dell’egiziano moderno molto simile alla lingua egizia antica. Così la sua traduzione della Genesi raggiunse livelli di precisione che altri traduttori non raggiunsero. Tutti i traduttori infatti ipotizzano che la Genesi fu scritta in Aramaico/Ebraico antico.

Nella originale traduzione di Crombette quindi emergono elementi nuovi, significativi, che altri traduttori non sono stati in grado di evidenziare.

Il primo elemento nuovo che emerge è proprio il fatto che nel testo originario non fu utilizzato il termine giorni, ma il termine generazioni per parlare delle fasi della creazione della nostra realtà e del nostro pianeta.

Il primo giorno

A questo punto viene spontaneo chiedersi cosa sia stato creato nella prima generazione della nostra realtà, nella prima fase di creazione, ma prima leggiamo cosa ci propone la traduzione corrente usata dalla chiesa.

Genesi 1

1 In principio Dio creò il cielo e la terra. 2 La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.
3 Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu. 4 Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre 5 e chiamò la luce giorno e le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: primo giorno.

I limiti della traduzione ufficiale

Da quando la traduzione della Bibbia è stata messa a disposizione dei fedeli per poter essere letta e consultata in lingua italiana, i sacerdoti hanno aiutato i fedeli a comprendere il senso delle sue enigmatiche parole. Spesso veniva detto che erano allegorie di qualcosa di più spirituale. Scopo della Bibbia (soprattutto della Genesi di cui ora stiamo parlando) non era narrare esattamente cosa era avvenuto nella creazione, più o meno come fanno gli scienziati quando ci parlano della teoria del Big Bang, ma di parlare dell’Amore di Dio per noi.

In questo testo infatti non si parla di Big Bang, ma di un cielo e una Terra che vengono creati da Dio, di uno Spirito, che aleggiava sulle acque, della Luce creata in un secondo momento e delle tenebre separate dalla luce.

Eppure, è proprio vero che in tutto ciò non c’è scientificità?

Seguitemi nei prossimi paragrafi e scopriremo se la Genesi è anche un testo scientifico oltre che spirituale.

Facciamo un gioco

E se provassimo a fare il gioco del cambio di parola con i primi versi della Genesi Biblica? Probabilmente al momento, coloro che si dedicano a ricerche storiche e scientifiche arricceranno il naso di fronte a ciò che sto per dire, perché voglio proporre questa sostituzione SENZA agganciarmi a NESSUNA fonte!

Eppure ho detto subito che è un gioco. Facciamolo così, magari solo per il gusto di divertirci, tanto, se non dovesse funzionare, sappiamo che È SOLO UN GIOCO e tutto torna come prima.

Abbandoniamo i vecchi schemi della scientificità e del rigore nella ricerca e lasciamoci inebriare dalla danza delle intuizioni, dei flash, del… non so, ma lo sento nel cuore.

Siete pronti? Immaginate.

Rileggiamo cosa troviamo nella Genesi secondo le traduzioni attuali, facciamo attenzione alle parole evidenziate.

Rileggiamo insieme

Genesi 1

1 Nel principio Dio creò i CIELI e la TERRA.

2 La TERRA era INFORME e VUOTA, le TENEBRE coprivano la faccia dell’abisso e lo SPIRITO DI DIO aleggiava sulla superficie delle acque.
3 Dio disse: «Sia LUCE!» E LUCE fu. 4 Dio vide che la LUCE era buona; e Dio SEPARÒ la LUCE dalle TENEBRE. 5 Dio chiamò la LUCE «GIORNO» e le TENEBRE «NOTTE». Fu SERA, poi fu MATTINA: primo
GIORNO.

Giochiamo insieme, sogniamo insieme

Ed ora sogniamo un po’ e sostituiamo le parole evidenziate. Buon divertimento!

Genesi 1

1 Nel principio Dio creò I MONDI SOTTILI e LA DENSITÀ.

2 La DENSITÀ era INFORME (non aveva una forma armoniosa) e VUOTA (cava al suo interno), LE FREQUENZE DENSE coprivaNO la faccia dell’abisso e le FREQUENZE SOTTILI/LOGOS aleggiavaNO sulla superficie delle acque.
3 Dio disse: «Sia il LOGOS!» E il LOGOS fu. 4 Dio vide che il LOGOS era buono; e Dio DISTINSE i MONDI SOTTILI dalla DENSITÀ. 5 Dio chiamò i MONDI SOTTILI «LOGOS» e la DENSITÀ «MATERIA». Fu DENSITÀ, poi fu SPIRITO: prima
GENERAZIONE.

Che dite? Vi risuona, sognatori?

E ora di nuovo la traduzione di Crombette

Genesi 1

1: Avendo in primo luogo stabilito la Forma Esemplare, Colui che, all’inizio, ideò di fare le cose dell’alto e quelle del basso, fece, per mezzo della Parola, il sistema che è disposto sospeso in moto circolare intorno ai cieli, poi il sistema che si mantiene sotto, la terra, tratta dal sole.

2 (Questa) dopo la sua asportazione dal sole, era quindi costituita in forma generica di globo; era senza limiti, senza le cose che stanno su di essa: era in uno stato di squallore. Le tenebre gravavano prima sul grande mare riunito, molto fortemente agitato in tutti i sensi dai venti. Ehélohidjm emise poi molte parole verso questo luogo per farvi diffondere una moltitudine di esseri, affinché questi fossero per il momento gli occupanti delle acque.

3 Vedendo saggiamente più lontano, Ehélohidjm disse di nuovo questa parola: “faccia giorno!”. Dal momento in cui è stata emessa la parola, fece giorno.

4 Ehélohidjm osservò saggiamente che il sistema costituente un giorno sufficiente era cosa pura. Saggiamente, Egli riunì queste luci in mansioni. In questo modo Ehélohidjm separò ciò che costituiva un giorno sufficiente e ciò che restava nelle tenebre.

5 Saggiamente, Ehélohidjm, chiamò questi spazi diversi, la parte grande dove faceva giorno: l’inno di gloria innalzato dagli angeli (o il giorno solenne), e la parte intorno rimasta nelle tenebre: la grande inoccupata (o la grande notte) che finisce nel sistema consistente. Ciò che, prima della Parola, era nascosto al principio, fu, dopo la Parola, ciò che fu visto alla fine. La generazione così prodotta era la prima.

Andiamo per gradi

Il testo così tradotto da Crombette appare più lungo e complesso da comprendere, eppure, analizzandolo un po’ per volta, possiamo trovare che davvero in questo passo si parla di mondi sottili e densità, di Logos e di materia.

1: Avendo in primo luogo stabilito la Forma Esemplare, Colui che, all’inizio, ideò di fare le cose dell’alto e quelle del basso, fece, per mezzo della Parola, il sistema che è disposto sospeso in moto circolare intorno ai cieli, poi il sistema che si mantiene sotto, la terra, tratta dal sole.

In questo passaggio, vi ricordate? Ne avevamo parlato nell’articolo precedente, si accenna ad una Forma Esemplare, lo stampo di cui parlavamo, la matrice della creazione. Questa matrice fu utilizzata sia per le cose dell’alto (sottili) che quelle del basso (dense). Il Logos fu il veicolo attraverso cui la matrice fu diffusa e così furono creati i Cieli (i mondi sottili) e la Terra (la densità).

Proseguiamo l’analisi

2 (Questa) dopo la sua asportazione dal sole, era quindi costituita in forma generica di globo; era senza limiti, senza le cose che stanno su di essa: era in uno stato di squallore. Le tenebre gravavano prima sul grande mare riunito, molto fortemente agitato in tutti i sensi dai venti. Ehélohidjm emise poi molte parole verso questo luogo per farvi diffondere una moltitudine di esseri, affinché questi fossero per il momento gli occupanti delle acque.

La densità/la Terra aveva forma toroidale (globo), ma non aveva una forma armonica. Era coperta da acque molto agitate da venti forti.

Dio, attraverso il Logos, diffuse la vita nelle acque, che si riempirono di esseri viventi.

Luce e tenebre – energia sottile e densità

3 Vedendo saggiamente più lontano, Ehélohidjm disse di nuovo questa parola: “faccia giorno!”. Dal momento in cui è stata emessa la parola, fece giorno.

4 Ehélohidjm osservò saggiamente che il sistema costituente un giorno sufficiente era cosa pura. Saggiamente, Egli riunì queste luci in mansioni. In questo modo Ehélohidjm separò ciò che costituiva un giorno sufficiente e ciò che restava nelle tenebre.

Attraverso il Logos comparve la luce nella nostra esperienza. Ciò che era nella luce era puro. Le energie furono divise in dimensioni. La luce fu raggruppata e separata dalle tenebre, i piani sottili furono separati dalla densità.

Dalla non manifestazione alla manifestazione

5 Saggiamente, Ehélohidjm, chiamò questi spazi diversi, la parte grande dove faceva giorno: l’inno di gloria innalzato dagli angeli (o il giorno solenne), e la parte intorno rimasta nelle tenebre: la grande inoccupata (o la grande notte) che finisce nel sistema consistente. Ciò che, prima della Parola, era nascosto al principio, fu, dopo la Parola, ciò che fu visto alla fine. La generazione così prodotta era la prima.

La luce/energia sottile fu chiamata giorno e le tenebre/densità notte. Ciò che prima dell’emissione del Logos non era manifesto, non era conosciuto, dopo l’emissione del Logos fu reso manifesto. Questa fu la prima generazione.

Un punto di vista interessante

Partendo dal testo della Genesi e integrando il punto di vista proposto da Crombette abbiamo la conferma del fatto che anticamente le consapevolezze sul potere del Logos e della Luce erano ben più ampie di quanto non possiamo immaginare. Il testo biblico, seppur antico, è un testo che sapientemente parla di argomenti scientifici.

Quello che ho scritto in questo articolo non vuole essere una proposta assoluta o l’unica strada praticabile per capire i vari aspetti che il testo biblico racchiude. Abbiamo solo un tassello di un puzzle vasto e che gradualmente comporremo. Insieme e con diversi punti di vista. Vi ricordo che altri studiosi hanno affrontato il messaggio della Genesi tentando di andare oltre a quanto la tradizione solitamente ci propone.

La prima generazione per i nostri bambini

Nell’articolo precedente, evidenziavamo il fatto che ai nostri bambini vengono proposte varie ipotesi in merito alla creazione del mondo: il Big Bang, la Creazione del paradiso Terrestre e di Adamo ed Eva e altre teorie.

Ognuna di queste teorie è interessante e può essere presa in considerazione per il messaggio che vuole inviarci, eppure è utile dare la possibilità di conoscere anche altre ipotesi per ampliare i loro orizzonti.

Così si può parlare loro del fatto che questo nostro mondo è composto da energie più sottili e da materia più densa e all’inizio fu operata proprio questa diversificazione: ovvero furono create da una parte le energie sottili e dall’altra la materia.

Il visibile e il non visibile nell’esperienza dei nostri bambini

Questo è ciò che ipotizzano anche le altre tradizioni antiche: esistono due mondi nel nostro mondo, complementari tra di loro e che interagiscono tra di loro. Il simbolo del tao ne è l’emblema: energie visibili e non visibili, energie dense ed energie sottili.

Invitiamo i nostri bambini a ritrovare nella nostra quotidianità sia ciò che è visibile, sia ciò che non è visibile. Attraverso gli articoli precedenti si possono trovare spunti interessanti per riconoscere ciò che è visibile e ciò che non lo è, come percepire l’invisibile attraverso altri sensi non corporei.

Fateci conoscere le vostre esperienze con la prima generazione qui nei commenti oppure nella mia pagina Facebook.

Seguitemi nei miei canali social per altri approfondimenti: nella mia pagina Facebook e nel mio profilo Instagram.

Con amore e gioia

Monica


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